Commercio Equo e Solidale
Collezione di bigiotteria in pelle di pesce
Il mare raccoglie le memorie, la fatica, la natura e lo spirito di chi entra in relazione con le sue infinite forme. Le parole dell’acqua sono anche gli oggetti che provengono o sono ospitati dalle sulle onde, nella sabbia o dal suo ambiente naturale. Il mare ci restituisce il senso che vogliamo dare alle cose vecchie - ritrovate - che si affacciano al presente per una nuova storia e una memoria che diventa futuro.
Il progetto Skin Fish nasce dalla collaborazione di aziende, artigiani, biologi, amanti del mare ed è stato promosso dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali attraverso l’idea di Blue Marine e del suo presidente Emanuele Proli, del biologo veneziano Michele Pelizzato.
Il Filo’ intende con questo progetto, valorizzare il tema del distretto del mare, della laguna attraverso la creazione di una collezione di bigiotteria in pelle di pesce, resa ancora piu’ preziosa dall’utilizzo di supporti in metallo riciclato (ottone e ottone con bagno in argento) realizzato dalla fusione di materiale bellico in Cambogia, un progetto di commercio equo e solidale della cooperativa The Future, Cambogia.
Queste creazioni contribuiscono ad ospitare - dentro di noi - una idea che accoglie, recupera e racconta la poesia del mare e dell’uomo e del mondo, del valore delle cose che si sussurrano nella relazione con la natura e le sue forme e nel recupero e il riutilizzo degli scarti.
Leggi piuCrediamo che il design debba assumere dentro di se una progettualità complessa, attenta a tutte le fasi di ideazione, creazione, produzione, utilizzo, relazione con il mondo. Skin fish è il design di una comunità equa e solidale perché si sviluppa al plurale inventando un linguaggio progettuale che parte dalla fusione di una scheggia d’ottone, di un bossolo o da una mina antiuomo, per plasmare la materia in un laboratorio orafo ( che ospita ragazzi in situazione di disagio sociale in una casa famiglia) e ancora tagliare, ribattere, inserire la pelle del pesce in un accessorio di bigiotteria e all’interno di un laboratorio di pelletteria artigianale a Venezia (che ospita a sua volta ragazzi e ragazze in situazione di disagio sociale) allo scopo di dare funzione tecnica, estetica e formale al prodotto.
Le pelli utilizzate sono branzini o spigole, salmone, razza, anguilla, orate e sogliole, lo spezzore varia tra 0,2-0,4 mm, i colori sono 6 (rosso, giallo, verde, blu, nero, beige)
Galuchat o Zigrino: la pelle di razza.
Il Galuchat è la pelle, conciata, di squalo Scyliorhinus canicula detto anche gattuccio o di razè utilizzata prevalentemente per il rivestimento di oggetti di grande pregio. La pelle di Galuchat ha caratteristiche di estrema durezza e resistenza, durevolezza e qualità al tatto e alla vista. Prende il nome dal suo primo utilizzatore, Jean-Claude Galuchat un artigiano francese morto nel 1774 che era a servizio di re Luigi XV. La pelle di razza era già conosciuta ed apprezzata nel XVI secolo, Napoleone III aveva commissionato una stanza da letto interamente ricoperta di Galuchat per il Palazzo di Tuileries. in Giappone l’uso del galuchat viene utilizzata per ricoprire l’impugnatura delle katane e per rifinire armature particolarmente importanti. La pelle di “razza”, si presenta soffice e liscia al tatto, è molto resistente, non si rompe, è ignifuga, idrorepellente, la sua trama perlata a mosaico, vira dai colore blu-grigi al verde e avorio.
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